Parliamo di monete e di cavallette
Da una chiacchierata con il nostro amico entomologo Roberto Scherini sono uscite queste interessanti riflessioni a partire da una moneta del Museo, un denario in argento del 92 a.C., con testa femminile diademata sul diritto e Diana sul rovescio, con una curiosa firma del magistrato monetario C. Alli Bala: una cavalletta!
Uomo, ortotteri, arte e natura.
I rapporti tra uomo e insetti, nel corso della storia, sono sempre stati molteplici. Ne è testimonianza la più antica raffigurazione di insetto finora conosciuta: un grillo di grotta, probabilmente attribuibile al genere Dolichopoda, trovato inciso sopra un osso di bisonte nelle grotte di Trois Frères nei Pirenei. Tale incisione è stata probabilmente opera di uomini delle caverne durante l’ultima glaciazione tra 30000 e 12000 anni fa. Il primo reperto, raffigurante un ortottero, per l’Italia è invece un “bronzetto nuragico” ritrovato in Sardegna nel 1873: si tratta della riproduzione di una cavalletta, identificabile con la specie Saga pedo, risalente a 2300-3000 anni fa. Altre rappresentazioni di ortotteri sono invece riscontrabili su antiche monete come quella della città greca di Metapontion, in Basilicata (530-510 a.C.) o quella di Aminea in Campania (550-510 a.C.). Interessante anche la moneta romana (92 a. C.) conservata presso il Museo di Archeologia dell’Università di Pavia: essa raffigura Diana, dea della caccia, su di una biga trainata da cervi, con scettro e torcia nelle mani e faretra sulla spalla, nella parte sottostante una cavalletta che rappresenta la firma (segno di controllo) del magistrato monetario C. Alli Bala. Arte e natura: un connubio perfetto!
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