Delfini

 

I delfini che allegria e che senso di libertà ci comunicano!

Ora che perdura la quarantena, grazie allo scarso impatto antropico,  gli avvistamenti di delfini nel porto di Cagliari e nella laguna di Venezia, con le acque finalmente più pulite, ci hanno stupiti e fatto riflettere.

Ma il delfino vive giocando o gioca vivendo?

Già gli antichi amavano questo animale che ispira grande simpatia e lo rappresentarono in molte forme d’arte come simbolo positivo. Con il muso sembra quasi sorridere.

Fonti antiche ci parlano di lui: Aristotele, Eliano, Solino e Plinio il Vecchio.

Le culture minoica e greco arcaica lo rappresentano nell’arte ed elaborano racconti mitologici che lo collegano alle figure di Poseidone e al dualismo di Apollo/Dioniso. Spesso i miti ci parlano di delfini che salvano naufraghi, resi tali da ruberie di pirati o da mari in tempesta. Molti sono gli aneddoti di amicizia tra uomini e delfini raccontati dagli antichi. Presso i greci è spesso associato ad Afrodite, data l’origine della dea dell’Amore, nata dalla spuma del mare.

L’iconografia cristiana, per esempio nelle catacombe, reinterpretò  il simbolo del delfino per rappresentare l’anima dell’uomo che giunge nel porto della salvezza attraverso le acque tormentose dell’esistenza e anche per raffigurare il Cristo.

Nella foto di Giuseppe Bruni delfini scolpiti decorano un capitello romano in marmo del II sec. d.C. conservato presso il Museo di Archeologia dell’Università degli studi di Pavia

Altre foto:

affresco con delfini, Palazzo di Knosso, Megaron della Regina, parete nord, Creta:

Eros cavalca un delfino, mosaico pavimentale, Terme di Nettuno, Parco Archeologico di Ostia Antica:

Catacombe di San Lorenzo, iscrizione con delfini, Roma: