Buon compleanno Roma!
21 aprile 753 a. C.
2.773 ab urbe condita – 2.773 anni dalla fondazione di Roma. Buon compleanno Roma, città eterna!
Lo storico Tito Livio nel I sec. a. C., ci racconta la leggenda della fondazione. Romolo e Remo decisero di fondare una città nel luogo in cui erano stati abbandonati e poi allevati. In questo progetto si insinuò però un male ereditato dai loro avi, la brama di potere; così, dopo un inizio tranquillo, tra i due nacque un fortissimo contrasto. Essendo gemelli, non si poteva contare sulla differenza di età: fu quindi necessario che gli dei indicassero chi avrebbe dovuto fondare la nuova città e regnarla. I due fratelli stabilirono che avrebbero interpretato il volere degli Dei dal volo degli uccelli collocandosi in due luoghi distinti: Romolo sul Palatino e Remo all’Aventino. Remo per primo vide volare sei avvoltoi ma, dopo che l’ebbe annunciato, un numero doppio di avvoltoi apparve a Romolo. Accadde così che entrambi vennero acclamati re dai compagni che erano con loro: quelli di Remo sostenevano che era loro diritto in base alla priorità nel tempo, quelli di Romolo in base al numero degli uccelli visti. Ne nacque una discussione e presto si passò ai fatti: Remo, colpito nella mischia, fu ucciso. Pare però più probabile un’altra versione e cioè che Remo, dopo che Romolo ebbe fondato la sua città, avesse scavalcato le mura appena erette per prendersi gioco del fratello. Romolo allora, al colmo dell’ira, lo avrebbe uccise aggiungendo queste cupe parole: “Così, d’ora in poi, morirà chiunque oserà scavalcare le mie mura”.
Fu così che Romolo ottenne il potere. La città appena fondata prese il nome dal suo fondatore e si chiamò Roma.
Vogliamo celebrare questa importante ricorrenza pubblicando uno splendido manufatto della collezione di reperti romani del Museo. Si tratta di un ritratto di profilo di un giovane uomo con corona di alloro. E’ una gemma di onice intagliata per un anello, con il ritratto forse di un esponente della nobiltà romana del tardo periodo repubblicano. L’intaglio infatti è databile alla seconda metà del I sec. a.C. Potremmo definirlo il selfie di allora!
La gemma fu tra i primi reparti ad entrare in Museo. Fu acquisita infatti dal prof. Pietro Vittorio Aldini, fondatore del Museo nel 1820 e titolare della Cattedra di Numismatica ed Antiquaria, Diplomatica e Araldica istituita a Pavia nel 1818, la più antica in Italia.