Il Museo di Archeologia alla 42a edizione del “Bellaria Film Festival” con una produzione di Officine Creative
- 04, 15, 2024
- Category Museo di Archeologia, News, Sistema museale d'Ateneo di Pavia
- Posted By annaletizia magrassi
Le cime di Asclepio di Filippo Ticozzi, documentario prodotto dal Laboratorio Officine Creative (Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Pavia) in collaborazione con il Museo di Archeologia dell’Università di Pavia, è in concorso al Bellaria Film Festival nella sezione Gabbiano, competizione principale del Festival dedicata alla ricerca e alla sperimentazione cinematografica, che si terrà dall’8 al 12 maggio 2024.
Nato nel 1983 il BFF, alla cui guida si sono succeduti nomi importanti come Enrico Ghezzi, Morando Morandini, Gianni Volpi, ha sempre avuto un ruolo di primo piano nella promozione del cinema indipendente e di ricerca italiano. Qui sono passati autori come Gianikian e Ricci Lucchi, Matteo Garrone, Silvio Soldini, Paolo Rosa, Michelangelo Frammartino, Ciprì e Maresco, ecc…
Le cime di Asclepio (17’ ca.) racconta il trasloco per restauri del patrimonio del Museo di Archeologia, cercando di assumere il punto di vista dei protagonisti inanimati: oggetti antichi e immortali costretti a confrontarsi con la corruttibilità terrena.
Officine Creative (Direzione: Prof.ssa Federica Villa) ha prodotto, supportato tecnicamente e realizzato il film in collaborazione con il direttore del Museo, Prof. Maurizio Harari, e con la curatrice Dott.ssa Anna Letizia Magrassi Matricardi.
Il Museo di Archeologia del Sistema Museale d’Ateneo di Pavia è stato fondato nel 1820 con finalità didattiche e scientifiche. Il contenitore architettonico che lo ospita, il quattrocentesco Ospedale San Matteo su cui si innesta una cupola settecentesca, sarà sottoposto a un intervento di restauro edilizio da parte dell’Area tecnica dell’Università che ha comportato un completo svuotamento dello spazio espositivo.
Un grazie particolare all’azienda Liguigli Fine Arts Service che ha svolto il trasloco.
Nella foto Federica Villa e Filippo Ticozzi.